domenica 30 dicembre 2012

Nela:"Gara con la Roma decisiva più per gli azzurri, Napoli la si conosce veramente solo vivendola, caso Gianello vergognoso"

L'ex calciatore di Napoli e Roma Sebino Nela, è intervenuto al quotidiano Il Mattino, rilasciando la seguente intervista, ricordando d'altronde l'avventura a Napoli. Ecco quanto evidenziato da Viveresenzateimpossibile.it

«Ricordo gli anni meravigliosi di Napoli. E quelli di Roma» . «Napoli mi ha completato come calciatore e arricchito come uomo, ho capito che solo vivendoci si può conoscere bene e giudicare questa città. Sono stato benissimo e grazie a Dio torno spesso dalle vostre parti. Ci sarò anche per la sfida con la Roma. Una partita che non voglio assolutamente perdere, promette spettacolo e molti gol. Per fortuna mi tocca commentarla, così me la gusterò dallo stadio».
Pronostico più che mai sfuggente?
«È giusto che sia così con Napoli e Roma. Due formazioni che vanno a duecento all’ora e con attacchi super, difficile prevedere il pari o che una prevalga sull’altra con grande scarto di reti».
Sarà decisiva più per gli azzurri o per i giallorossi?
«Più per il Napoli se i giocatori di Mazzarri porteranno a casa i tre punti. Significherebbe allontanare una delle pretendenti alla corsa Champions sperando che prima o poi vengano restituiti i due punti di penalizzazione. Da ex calciatore, dico che quanto sta accadendo con il caso Gianello è semplicemente vergognoso».
Napoli e Roma sono la risposta al potere calcistico di Milano e Torino?
«Dovrebbe essere così sulla carta, devono correre e concorrere ogni anno per lo scudetto perché nessuna tifoseria può vantare i numeri e la passione che invece hanno napoletani e romanisti. Se continuano il percorso di crescita intrapreso, e in questo il Napoli è più avanti della Roma, si può sperare che qualcuno riesca a rompere l’egemonia settentrionale. La costruzione dello stadio nuovo potrebbe essere la svolta per entrambe».
Chi ha qualcosa in più rispetto all’avversario?
«Troppo facile dire che il Napoli ha Cavani e la Roma Totti. Io però ho grande ammirazione per Mazzarri che considero il valore aggiunto della sua squadra e in assoluto il miglior allenatore italiano degli ultimi anni».
Si somigliano poco come gioco le due formazioni.
«Non sono d’accordo, vedo parecchi punti in comune. Zeman già dall’esperienza di Pescara ha rivisto qualcosa a livello difensivo, prima lasciava 50 metri di campo per il contropiede degli avversari, ora è più accorto. Credo che per questa partita, Napoli e Roma cercheranno prima di non prenderle poi agiranno con le ripartenze. La differenza è che gli azzurri sono più maturi a livello tattico. La sosta avrà un ruolo determinante, ricaricare bene le batterie è fondamentale in questa fase. Sono curioso di vedere come arriverà la Roma alla sfida, andare in tournèe negli Usa per preparare un match così importante non mi pare sia stata una decisione molto saggia. Il campo dirà tutta la verità».
In campionato si gioca solo per la zona Champions?
«Mi pare ovvio guardando la classifica e non credo nemmeno in un crollo della Juve. Finire secondi o terzi è comunque risultato prestigioso, per tutte le inseguitrici sarà decisivo il mercato di gennaio. La visibilità che garantisce la Champions è unica, non c’è paragone con le altre manifestazioni».
Di cosa ha bisogno Mazzarri?
«Non di grandi giocatori, di top-player per intenderci. Un aggiusto in difesa va fatto perché bisogna sopperire alla squalifica di Cannavaro. Le altre rivali probabilmente faranno investimenti notevoli ma non bisogna andare dietro alla concorrenza».
Solo questo?
«Non si acquista per il gusto di acquistare, Mazzarri dirà se e dove intervenire. Il potenziale del Napoli è notevole, io non stravolgerei niente. Prenderei un

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